CALAMARATA ALLO SCOGLIO

RICETTA CURATA DA CHEZ  SBARDE’

I paccheri sono un formato di pasta spettacolare: grossi, paccuti e pure ripienabili.

Mapperò non a tutti piacciono. Innanzitutto non è facilissimo cuocerli e si rischia di farli troppo al dente oppure troppo cotti, praticamente spappardellati. Secondo poi, la pasta liscia tende a lsciare perplesso qualcuno. Infine il pacchero è un formato molto grande, che mal si adatta alle fauci delle persone normali. A noi, ovvio, ce fa un baffo ma non è insolito vedere commensali che prima di sbafarsi un pacchero lo tagliano in due con la forchetta.

Per ovviare a tutto ciò i pastai hanno creato i mezzi paccheri e la calamarata. Quest’ultimo formato deriva il suo nome dalla somiglianza agli anelletti di calamaro, si pone come buon sostituto del pacchero, del quale mantiene la consistenza (o ‘aldentosità’), e dà il meglio se accondito con un sughetto di pesce.

Avendo io a disposizione un pacco di calamarata trafilata al bronzo gentilmente offerto dal pastificio Verrigni, entusiastico sponsor dei Michetti, un venerdì imprecisato ho preparato la presente ricetta a base di frutti di mare buoni, prelibati e per di più capati.

 

Ingredienti per 3/2 Michetti

• 400 gr. di calamarata Verrigni
• 2 o 3 calamaretti
• 20 gamberetti
• 20 cozze
• 20 vongole
• 10 pachino (o pachini? Boh, fate vobis)
• 1 spicchio d’aglio
• 4 cucchiaio di olio evo
• sale e pepe q.a. (quanto abbasta)
• ½ bicchiere di vino

Pulite i calamaretti o se ve li siete fatti paraculescamente pulire dal pesciarolo, tagliateli a tocchetti. Sgusciate i gamberetti ed eliminate il budellino nero. Spazzolate bene le cozze e privatele di tutte le barbe. Alle vongole non je fate niente che stanno bene così.

Fate aprire cozze e vongole in una grossa padella coperta, a fuoco dolce, senza aggiungere nulla. Una volta aperte mettetele da parte, conservando l’acqua di cottura.

Scaldate l’olio in una padella e fateci imbiondire lo spicchio d’aglio intero schiacciato. Aggiungete i calamari e fateli rosolare a fuoco vivace per qualche minuto.

Sfumate col vino e fate evaporare. Unite i pomodorini tagliati a metà o a spicchi e fateli appassire. Aggiungete l’acqua di cottura dei molluschi e fate stufare a fuoco lento per qualche minuto ancora, finché i calamari saranno teneri.

Sgusciate cozze e vongole, così il piatto sarà ancora più comodo da mangiare. Se volete, lasciate giusto qualche vongola con la conchiglia, per decorazione. Unite cozze, vongole e gamberetti al sugo di calamari e fate cuocere 2-3 minuti.

Cuocete la calamarata ben al dente in abbondante acqua non troppo salata (l’intingolo è saporito di suo). Scolate la pasta, aggiungetela al sugo di frutti di mare e spadellate a fuoco vivace per un minuto.

Cospargete di prezzemolo tritato e pepe macinato grosso. Impiattate ed irrorate con un filo di olio evo a crudo.

Accompagnate con Pecorino. Er vino, no er cacio!

Sgricilate a Sazietà.

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